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タイトル: <論文>詩画論再考--15世紀後半のフィレンツェにおける詩と造形芸術についての比較的考察
その他のタイトル: "Ut pictura poesis"/"Ut poetica pictura"? : Il paragone tra la pittura e la poesia nella seconda metà del Quattrocento fiorentino
著者: 秦, 明子  KAKEN_name
著者名の別形: HATA, Akiko
発行日: 30-Mar-2015
出版者: 京都大学大学院人間・環境学研究科岡田温司研究室
誌名: ディアファネース -- 芸術と思想
巻: 2
開始ページ: 65
終了ページ: 86
抄録: Lo scopo di questo saggio è prendere in considerazione la particolarità delle opere che sono state eseguite proprio nella cerchia di Lorenzo de' Medici (1449-1492) nella seconda metà del Quattrocento, mettendo a confronto queste opere con i discorsi che fin qui sembra abbiano sostenuto una teoria universale circa il paragone tra la pittura e la poesia. Quindi, prima procedo all'esame di questi principali discorsi riguardo il paragone tra questi due generi d'arte, poi prendo in considerazione concretamente le opere che sono derivate dalla cerchia di Lorenzo a quel tempo. Nel primo capitolo confermo che la vicenda ha ristabilito la dicitura "Ut poetica pictura" cioè una sostituzione della frase "Ut pictura poesis" tratta da Ars Poetica di Orazio a partire dal Sedicesimo secolo. La concezione di interpretare ambedue questi generi artistici come "gemelli d'arte" è stato formulato dopo il Sedicesimo secolo. Nel secondo capitolo verifico il trattato sulla pittura dell'Alberti. Nel Quindicesimo secolo, "comporre poesie", e quindi la letteratura, non aveva grande importanza sociale se confrontata con la retorica. La pittura non è come la poesia, ma questa, a quel tempo, la si comprendeva parallelamente con la retorica. Confermo questo fatto confrontando il trattato dell'Alberti con l'opera di Cicerone. Nel terzo capitolo prendo in considerazione quali particolarità avevano le opere mitologiche che erano state eseguite nella seconda metà del Quattrocento fiorentino, confrontando queste con i discorsi precedenti riguardo il paragone tra la pittura e la poesia. Alle opere eseguite in quel periodo erano applicate con fedeltà le definizioni di pittura che proponeva Alberti. Tuttavia una serie di pitture mitologiche di anni '8o, non corrispondevano alle definizioni delle istorie dell'Alberti, perché queste opere mitologiche "annullavano intenzionalmente il contenuto della storia". Nel quarto capitolo prendo in considerazione la particolarità delle opera di Signorelli che si pensa, avrebbe fatto eseguito proprio Lorenzo a quel tempo. Tenendo in conto il fatto che Lorenzo stesso era un poeta che è capace di comporre le poesie, cioè era capace di dare la "invenzione" e la "fantasia" derivata dalla sua propria immaginazione al pittore. Confrontando "Regno di Pan" di Signorelli con una serie di pitture mitologiche di Botticelli, si potrebbe ipotizzare che Lorenzo avrebbe voluto la propria fabula con la cui esecuzione aveva utilizzato la sua "fantasia" (=immaginazione). Non era sufficiente né la istoria Albertina, né la poesia derivata da parte dei pittori. Esaminando queste pitture mitologiche di quel periodo, sotto l'aspetto di un paragone tra la pittura (=le immagini) e la poesia (=le storie), si potrebbe dire che le immagini non sono più dipendenti dalla storia, ma le immagini richiamano le storie. Queste opere possono essere considerate le prime opere che aveva tentato di utilizzare eccezionalmente la "fantasia" poetica, ossia letteraria. Si può considerare che queste opere mitologiche rappresentano uno dei fenomeni d'arte tipici dell'età Laurenziana.
著作権等: 未許諾のため本文はありません. 欧文要旨のみ公開しています.
URI: http://hdl.handle.net/2433/216996
出現コレクション:第2号

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