訴訟記録に基づいた「岩窟の聖母」事件の再検証 : その前史から 1506 年の裁定まで

Abstract

Come è ben noto, esistono due opere di Leonardo intitolate la "Vergine delle Rocce", entrambe della stessa forma e dimensione e molto simili anche per composizione (una è conservata al Museo del Louvre e l'altra alla National Gallery di Londra). Per quanto riguarda lo stile e la qualita artistica, tutti gli studiosi di storia dell'arte danno concordemente lo stesso giudizio: l'opera autentica di Leonardo è quella del Louvre, che presenta stilisticamente caratteri comuni con le prime opere del periodo fiorentino dell'artista, mentre l'opera di Londra è una replica eseguita in un secondo tempo da Leonardo e dai suoi collaboratori, e tradisce il carattere monumentale del pieno Rinascimento. Ma seguendo minutamente le vicende storiche della vertenza tra gli artisti e i committenti dell'opera, si arriva a una conclusione opposta: Leonardo e i fratelli De Predis hanno stipulato il contratto per ornare l'ancona di una cappella nella chiesa di San Francesco a Milano nel 1483, ma al momento della consegna dell'opera -- non sappiamo ancora esattamente la data -- è nata una vertenza sul valore da attribuire al lavoro, ed è stato fatto ricorso alla giustizia; una riconcilazione tra i due contendenti è stata raggiunta nel 1506, e il caso è stato risolto definitivamente con il versamento dell'ultima rata nel 1508. Ma contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare, l'opera rimasta nella chiesa dopo la soluzione della vertenza giudiziaria è risultata essere la versione di Londra (quella stimata come orginale da tutti, cioè la versione del Louvre, non appare mai nei documenti dell'epoca, e la prima notizia su di essa risale soltanto al 1625). Così, se si giudica sulla base dei documenti storici, si può ragionevolmente desumere che anche l'ancona iniziata da Leonardo nel 1483 sia la versione di Londra. In questo modo la prova documentaria degli storici si oppone frontalmente all'intuizione stilistica dei critici d'arte. Per superare questa contraddizione, molti studiosi hanno proposto le loro soluzioni, facendo leva soprattutto sulle ipotesi di sostituzione o di confisca, clandestina o pubblica, legittima o illegale che sia, da parte dei reggenti di Milano, dell'opera. L'autore, riesaminando in modo dettagliato gli atti contrattuali e quelli processuali riguardanti il lavoro commissionato a Leonardo nel 1483, tenta di confutare tutte queste ipotesi avazate dagli studiosi, e di dimonstrare che l'opera iniziata da Leonardo nel 1483 e poi rimasta oggetto di vertenza tra le due parti per un quarto di secolo, non può essere che la versione di Londra.